Se il pubblico metal italiano la finisse con lo snobbismo che lo contraddistingue, e orientasse i propri acquisti sui gruppi validi in grado di competere con i cosiddetti mostri sacri, forse si riuscirebbe ad avere una fiorente scena metal italiana. Ma è anche vero che non sempre le produzioni sono all'altezza delle aspettative, e non essendoci nessun tipo di promozione adeguata, si gioca tutto sul passa-parola.
Così, se per caso qualcuno dovesse consigliarvi gli Impure, potete tranquillamente fidarvi, in quanto la proposta musicale del gruppo pugliese rielabora, senza scopiazzature o forzature varie, le trame musicali di gruppi quali Machine Head, Korn (soprattutto in alcune parti vocali di "Ciclic Difference"), anche se nei riff di chitarra i Deftones fanno capolino. In diversi momenti dell'album le chitarre deftonsiane ed un drumming tecnico e preciso, rendono il nu-metal della band davvero interessante.
L'album contiene anche momenti più dilatati, ed anzi gioca le sue carte migliori proprio nell'alternanza tra il cantato quasi dark di Stefano ed i momenti più esasperati. Davvero esemplare la pulizia del suono, frutto di un buon lavoro in sede di mixaggio, che permette di apprezzare le singole sfumature.
Ottimo esordio.
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La recensione Doorless di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-03-21 00:00:00
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