Nonostante qualche passo falso, interessante esordio fra funk rock e jam malinconiche
“Il Deserto” è un disco che ha parecchie facce. Il funk/rock bass-oriented e gli ammiccamenti ormati triti al rock italico anni ’90 (“La Foresta"),la ballata pop/rock simpatica ma un po’ scontata e la jam semi-strumentale venata di jazz, malinconica e sognante (“La soglia” e “Un mare di ricordi”), i testi banali messi tanto per accompagnare il riff (“Mi alzerò”) e la semi-strumentale progeggiante di 8 minuti.
Insomma, le idee ci sono, il suono pure, ma qua e là il sestetto indugia su schemi e sonorità banali; e se può succedere che qualche iniezione di personalità salvi la situazione (vedi la “La Foresta”, che grazie alla sezione ottoni e a un basso su di giri passa dal rischiare di essere solo uno scimmiottamento dei Litfiba di "Terremoto" all’essere un pezzo coinvolgente e grintoso, tra i migliori del disco), altre volte vengono fuori canzoni totalmente insipide come la settantiana “Mi alzerò” o come “La soglia”, che convince nell’arrangiamento ma stufa presto per il resto. Ed è un peccato, perché agli Elephant, per fare un disco migliore di questo comunque già buono esordio, basterebbe osare di più e assecondare a briglie sciolte la fantasia e il carattere che, per fortuna, fanno mostra di loro in altri brani. Come nell’”Intro” o nella title-track, che nei suoi quasi otto minuti fra assoli di strumenti vari, incursioni vocali e malinconiche aperture di tromba e sax, mostra quale potrebbe la strada da seguire con più convinzione per realizzarsi a pieno.
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La recensione Il Deserto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-02-17 00:00:00
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