Accade all’improvviso. Come la pioggia sibillina in una giornata di sole. Come l’arcobaleno dispettoso che divertito taglia l’azzurro. Accade che ti ritrovi tra le mani il miglior disco di musica italiana degli ultimi mesi. Signore e signori ho il piacere di presentarvi i romani Fumisterie (parola francese che significa beffa, presa in giro) con un passato come Fiori Nel Fango, ed un presente che si chiama “Scandalo negli abissi”, quindici tracce di eleganza compositiva e colpi di teatro da applausi. Stupisce la padronanza nel creare melodie malinconiche e riflessive, dalla penna di Marco Sutera germogliano piccoli gioielli di indie pop d’autore, impressioni in bianco e nero che riportano alla wave ottantiana dei mai troppo incensati catanesi Denovo. Un potenziale singolo come “L’anima è un giocattolo” ci invita ad assaporare il mondo Fumisterie, che diventa ancor più personale quando trasversali anthem come “Sono” e “Sangue blu” attraversano le corde dell’animo assopito. “Perché no”, cover di Lucio Battisti, assume le sembianze di una raffinata licenza poetica, mentre l’apice viene toccato da “Meridionale”, che sprizza richiami lancinanti da far perdere la testa e dalla crepuscolare morbidezza di “La stupidità”. La poesia di Guido Celli poi (“Al distributore di benzina”) è solo uno degli inserti di originalità ai quali il quartetto non rinuncia, caratteristica traghettata anche nella dimensione live.
Ai Fumisterie nessuno chiederà di salvare il rock... ma “Scandalo negli abissi” salverà la vostra anima.
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La recensione Scandalo negli abissi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-03-21 00:00:00
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