Attitudine prog e amore per il neo folk. I Camelias Garden, ovvero il presente con un occhio di riguardo al passato
Sul prog ci si divide. Da sempre. Fanatici dell'essenziale, se possibile brutto, sporco e cattivo, vs. fautori del tanto, meglio se troppo. Fazioni contro, una lotta senza fine. Dalla quale non se ne esce, inutile farsi illusioni.
I Camelias Garden si ispirano al progressive, versante pastoral, e delle cagnare da cortile se ne fanno un baffo. Scrivono belle canzoni, ed è quanto basta. Come quelle contenute nel loro disco d’esordio, “You have a change”. Un album ben confezionato, in grado di evocare non solo i gloriosi ’70 ma anche di legarsi a doppio filo con quel neo-folk che ha spezzato non pochi cuori nel corso degli ultimi anni. Non è un caso che, per aprire le danze, la band romana si affidi alle delicatezze bucoliche di “Some stories”, felice incontro di chitarre pizzicate con cura, viola, violoncello, piano e flauto. Non un episodio isolato, sia chiaro (i successivi intrecci con Fleet Foxes e Kings of Convenience son lì a dimostrarlo), anche se poi c’è tutto il resto, ovvero i miagolii dei moog, le tastiere vintage, gli impasti vocali (ben riusciti, niente da dire), fino agli omaggi incondizionati ai Genesis (“Mellow days” farebbe la sua porca figura tra i solchi di “Selling England by the pound”). È evidente che dal magma del rock progressivo i ragazzi traggano il meglio: la pulizia dei suoni, una complessità compositiva che rimane sul moderato andante, così come è ridotta al lumicino la propensione al barocco e al classicheggiante. Scegliendo di mettere al bando la pomposità, i Camelias Garden dimostrano di saper guardare al passato con rispetto, legando la propria cifra stilistica a un suono che mai, o quasi mai, sa di stantio o di irrimediabilmente vecchio. Per queste ragioni meritano un ascolto attento, magari non afflitto da pregiudizi di sorta.
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La recensione You Have A Chance di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-29 00:00:00
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