The Land Of The Snow Belonging to Nowhere 2013 - Sperimentale, Metal, Post-Rock

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Post-rock strumentale dalla Svizzera. I brani funzionano bene, peccato siano solo tre

Dietro “The Land of the Snow” c’è Joel Gilardini, chitarrista e unico protagonista di questo progetto, qui alla seconda prova in studio. Prova alquanto breve, va detto: tre sole tracce, per un totale di 13 minuti. Pochi, ma che funzionano bene: le strutture dei pezzi sono articolate e gli arrangiamenti e la produzione ben studiati, al punto da non far sentire la mancanza di altri strumenti. Non c’è l’onanismo chitarristico che spesso spadroneggia nei one-man project a sei corde, niente assoli allucinanti e prove di forza, più che altro c'è una costruzione di architetture e paesaggi sonori. Per dare un’idea, trattasi di un post-rock pestone, con dei riff spesso vicini all’alternative metal, qualche influenza dei Mogwai più shoegaze, e familiirà con una certa scena jazz-core italiana (che frequentano, immagino, dal momento che la copertina è a cura di Karyn Crisis degli Ephel Duath).

Il lavoro soddisfa per quanto può ma lascia l’amaro in bocca, probabilmente un progetto del genere necessita di più cartucce da sparare per dispiegare tutte le sue potenzialità. Alla prossima, quindi, sperando che si corra sulla lunga distanza.

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La recensione Belonging to Nowhere di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-05 00:00:00

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