Brani che non soddisfano, suonano vecchi e polverosi. C'è ancora tanto lavoro da fare.
“Povera, stupida demo” non partirebbe neppure troppo male, se non fosse che pensi che ha un bel tiro solo per la prima manciata di secondi. Dopo di che è tutto uno storcere il naso. Le sonorità banali, con quei chitarroni grezzi e ruvidi, i testi scialbi (da “Ogni cellula”), l’atmosfera polverosa e vecchia. La produzione lo-fi (ok, è una demo va bene, ma si poteva fare di meglio) non aiuta di certo, mi sembra di essere catapultata negli anni ’90 quando i cd venivano passati agli amici con un “oh ascolta questo, l’ho trovato in casa!” e la durata dei brani, che sfiorano –e spesso oltrepassano– i cinque minuti, rende il tutto più faticoso da seguire. Così tanto che la testa si trova ben presto a viaggiare altrove. Sento anche un tentativo di voler ricalcare accordi simil The Who (quelli di "Behind Blue Eyes", per intendersi) in “L’alcova di Morfeo”, e mi si rizzano i peli sulle braccia.
Ovviamente ai componenti della band non manca la tecnica, che si percepisce soprattutto negli assoli sparsi in qua e in là, ma questo non basta e non soddisfa. Gli ascoltatori pretendono di più, vogliono una scossa, esser colpiti alla pancia, quantomeno se ci si definisce un gruppo hard rock, o sbaglio? C'è ancora tanto lavoro da fare.
---
La recensione Povera, stupida demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-06-19 00:00:00
COMMENTI (4)
io c'entro con questa band perché ci suono :) ...e comunque con tutti i riferimenti e le citazioni che ci sono in questi pezzi Alice è andata a pescarne una che è del tutto casuale! :) comunque forse tra un po' pubblichiamo qualcos'altro... così vediamo se abbiamo fatto qualche progresso! :) ...senza rancore...
Potrei farlo, anche se non sarebbe una soluzione, ma se dovesse capitare mi farebbe piacere che qualcuno mi facesse notare se ogni tanto, facendomi troppo prendere la mano, scrivessi stroncature colossali poco fondate. Non c'entro niente con questa band e non scrivo per rivendicare il loro lavoro, ma leggendo diverse recensioni mi sono fatto questa idea e sono diventato triste. Ora la smetto si. Pace
Puoi scrivere a Sandro Giorello ed iniziare anche tu a scrivere recensioni, se quello che leggi non ti soddisfa.
No? ;)
"Sento anche un tentativo di voler ricalcare accordi simil The Who (quelli di "Behind Blue Eyes", per intendersi)"
No no, sono ricalcati con la carta carbone proprio, ascoltando bene ad un certo punto si riesce perfino a sentire Roger Daltrey che parte: "No one knows what it's like..."
Ma sono recensioni queste o tentativi di "trova le differenze"?!
"Si percepisce..mi sembra..." il trionfo dell'oggettività critica.