Acido, punk e folle: un'interessante provocazione che merita almeno un ascolto
Acido. "Mardi Gras" è un EP che fondamentalmente non vuole avere un senso ben preciso, sembra di trovarsi di fronte alla fase embrionale di un qualcosa di ancora poco chiaro e chiassoso che tuttavia è in grado di suscitare interessanti reazioni provocando in maniera suggestiva l'ascoltatore.
Dadaismi incomprensibili che cozzano violentemente con powerchords prettamente punk-rock, rapide strofe e ritornelli spezzati da dimezzamenti di tempo e terzinati da montagne russe, le lead si rincorrono a ritmi forsennati con semplici passi (tre accordi al massimo) gettando benzina sul fuoco di questa psichedelica e folle comparsata: se i Kap Bambino fossero stati una band acustica probabilmente suonerebbero come i Plof. Le tracce non hanno un filo conduttore che le racconta una di seguito all'altra, l'atmosfera è quella da “jam session” tra amici: smorza i toni e distende gli animi senza avere la benchè minima pretesa. Molto punk e accattivante sotto questo aspetto.
Chi suona sa il fatto suo, la voce, invece, meriterebbe una riflessione ben più ponderata: i testi, tutti in inglese, incerottati da filastrocche no-sense e versi grotteschi, sono “cantati” da una voce interamente computerizzata, effettata e “pitchata”, se così si può dire. Di certo non ci troviamo di fronte a dei luminari innovatori, tuttavia il risultato che viene fuori da "Mardi Gras" non è da scartare, anzi possiamo dire che si tratta di uno dei pochi EP che fanno riflettere su "cosa ha senso" e “per quale motivo” all'interno di un album. Le conclusioni a queste due domande non saranno tutte positive ma è senza dubbio un buon punto di partenza.
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La recensione Mardi Gras EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-04 00:00:00
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