Tecnica impeccabile, ottimi arrangiamenti accattivanti, buona interpretazione nel cantato. Manca un po' di personalità, ma è un bel disco rock
Musica da viaggio rock, floating so fast. La chitarra elettrica nervosa e la batteria a cannone, guidate da precise linee di basso, trascinano il ritmo energico della band emiliana fin dalla prima traccia. La voce tagliante e graffiante al punto giusto cavalca perfettamente il sound complessivo. In "Five in four" vibrano atmosfere, suoni e cori british beatlesiani, con l'aggiunta di accenti rock. Molto intrigante "Crimentology", un esperimento ben riuscito tra sfrofe in stile ballata e ritornelli catartici ben cantati, mentre "Better stay home" è capace di creare un piacevole e sbarazzino clima di gioco. Nei testi di brani come "Don't stop making money" è presente anche la volontà di toccare con ironia e intelligenza temi sociali e attuali, in questo caso il vile denaro che domina l'esistenza. "On the air", seppure un po' troppo in stile Oasis, è un compromesso ben riuscito tra rock, pop e orecchiabilità e rappresenta forse la strada giusta su cui lavorare per il futuro. Chiude l'album una carinissima chicca fantasma...
Tecnica impeccabile, arrangiamenti accattivanti, buona interpretazione nel cantato. Probabilmente mancano ancora un pizzico di calore e un tocco di originalità per rendere questo indie-rock davvero unico e internazionale. Continuare così.
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La recensione Get The Pet di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-07 00:00:00
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