Un inno all'estate, al “vivere giovane”: una spensierata ed un po' malinconica fatica cantautorale
Scappare dalla Brianza per andare altrove a sognare. Il fulcro dell'album, il suo significato più interiore, intenzionalmente infantile e vivo potrebbe essere questo. Gli Hooks volevano proporre un inno all'estate, al “vivere giovane” e potrebbero esserci riusciti. “Non è Più il Tempo Delle Biciclette” riesce quasi interamente in questa sua iniziativa, una seconda pubblicazione per la band lombarda senza troppe pretese che scorre liscia sulla Route 66 della spensierata fuga dalle responsabilità. Molto pop, spesso accelerato da ritmiche indie-rock, un po' insicuro negli incastri di batteria, dalla marcata vena cantautorale sotto il profilo dei testi. A volte eccessivamente fumosi, quasi indecifrabili.
Gli Hooks sono un diesel che carbura lentamente, dando il meglio di sé a metà tracklist: dopo un inizio incerto con "Una Nuova Guerra", saturato forse eccessivamente dagli archi, "Fauna Urbana", "Ti Ricorderai" e "Storie di Altra Gente" tonificano l'album ognuna con il proprio stile. Tre tracce di spessore che fanno di quest'album una buona realizzazione. "Fauna Urbana" è il classico pezzo pop-cantautorale con sensibili riferimenti alla tradizione italiana passata e contemporanea (un nome fra i tanti potrebbe essere quello di Bennato), un rock italiano leggero e spensierato. Ti Ricorderai è più razionale ed introspettiva, esplode in un ritornello potente e liberatorio, il classico coro goliardico che chiude quelle serate da incorniciare. Magari su una spiaggia. "Storie di Altra Gente", sempre in maniera diversa, ci racconta la maturità artistica di questo gruppo, una flemma che chiude l'album in maniera più che dignitosa.
Una buona prova.
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La recensione Non è più il tempo delle biciclette di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-28 00:00:00
COMMENTI (1)
Grazie mille @fedemusso e Rockit. :)