Raccontare l'alienazione col sorriso sulle labbra
Alla festa di Huliganz sono tutti invitati e in effetti tutti hanno voglia di partecipare. Gli ospiti di “Magmagandi” sono di serie A e si divertono a movimentare un disco che mescola frenesia e malinconia, sentimenti assoluti che a vent’anni diventano le uniche armi a disposizione per non soccombere alle regole del mondo. ”Probabilmente stavo meglio quando ero un animale: dormire, accoppiarsi, mangiare”, canta Huliganz in “Fondale”, electrorock scolpito e deciso creato in collaborazione con i Dryleaf, tra i tanti nomi ad aver dato un contributo alla causa.
L’abilità principale di Francesco Pintaudi, titolare del progetto, è quella di raccontare con il sorriso sulle labbra un’alienazione senza scampo. In “Era come” dice: ”Ma questa città non sarà mai la mia”. Parole che su un ritmo energico da sabato sera indie rock sono ambivalenti e pericolose: c’è un riscatto ormai prossimo o dietro l’angolo c’è un futuro in frantumi? “Ti Vomito Addosso”, duetto con Oratio, è una scheletrica canzoncina dal piglio deciso e dall’orecchiabilità doc. In un mondo migliore sarebbe un singolo di quelli che becchi ovunque. Chissà che il tam tam dei social network non giunga fin qua per fare il suo dovere.
Oltre ai nove brani ufficiali, ci sono cinque b-side che poco hanno da invidiare alle altre. C’è Fabrizio Cammarata, per esempio, che presta la sua voce a una versione sorprendente del classico “Pressure Drop” di Toots And The Maytals. E c’è Claudio Cataldi che regala un’interpretazione intensa di “Temptation” del New Order. Piccole grandi chicche che brillano all’interno di una raccolta di canzoni ben pensate e ben suonate.
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La recensione Magmagandi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-02 00:00:00
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