Se certi gruppi avessero il coraggio o la voglia di osare un po’ di più, in Italia probabilmente ci sarebbero sicuramente i presupposti per la nascita di una scena musicale ‘competitiva’, in grado di massacrare letteralmente pseudo gruppi esteri di qualità pessima.
Prendete un gruppo come i Thyamon, mettete da parte la brutta copertina e concentratevi solo sulla musica; ciò che ne viene fuori sono quasi 50’ di solido hard-rock supportato da due chitarristi davvero ispirati nel tessere atmosfere melodiche, ma soprattutto nello sciorinare assoli di pregevole fattura denotando una invidiabile tecnica di base. Canzoni costruite con criterio (eccezzion fatta per qualche banale passaggio come succede in “Crystal”) e potenti riffoni metal (vedi e senti “White murderer”) in pieno stile Metallica, insieme ad atmosfere quasi ballabili (non nel senso dance!!), rendono pieno meito ad un album valido ed ottimamente suonato, anche se per il futuro vista l’omogeneità della proposta musicale consiglierei al gruppo di osare un po’ di più credendo nelle proprie potenzialità.
Ottimo esordio!!
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La recensione Self destruction di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-04-06 00:00:00
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