Rock senza infamia e senza lode, due brani per chi si accontenta di poco
“Ci vuole un’altra idea ed io esco fuori dagli schemi e non ci entro più”. Forse I Misteri del Sonno non hanno fatto tesoro delle loro stesse parole, prese dal brano “A modo mio”, perdendosi un po’ nel mare di quella musica che funziona per uno specifico target, ma che farà fatica ad uscire davvero allo scoperto. I due brani inediti presentati fanno parte della categoria del rock trito e ritrito, che scorre sì bene, ma che risulta senza infamia e senza lode. Batteria cavalcante, chitarroni ruvidi e una voce un po’ gracchiante che intona liriche spesso sempliciotte (“A modo mio sono bravo come amico, lo sai che io non ho quasi mai tradito, a modo tuo, a modo mio”). Anche in “Sparami” ci troviamo davanti alle classiche ritmiche del rock à la Ligabue, struttura molto inquadrata e lineare, senza guizzi particolari. Sono due brani che funzionerebbero sicuramente passati in radio, adatti all’ascoltatore medio che non pretende troppo, che si accontenta di canticchiare un pezzo appena sentito che, probabilmente, dimenticherà dopo poco. Il rischio tangibile è quindi quello di passare in sordina, a meno che non si parli di quel tipo di ascoltatore sopracitato, e non credete che un full lenght di questo tipo risulterebbe banale? Voglio dire, non si salta mai dalla sedia, mai un sobbalzo, mai una soluzione interessante.
In ogni caso deduco che i Misteri del Sonno vogliano continuare a battere questo sentiero, ma consiglio ugualmente di trovare qualche elemento personale che dia un tocco di originalità a questo genere dove, ahimè, cadere nel mediocre è a un tiro di schioppo. Non basta essere consigliati da Piero Pelù per risultare davvero degni di nota. Dai, riprovateci.
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La recensione I Misteri del Sonno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-03-27 00:00:00
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