Parte abbastanza in sordina "Tears of lava", il nuovo ep di The Softone, al secolo Giovanni Vicinanza, che aveva ben impressionato con la miscela di blues, folk e indie del precedente "Horizon tales". La prima traccia di questo nuovo lavoro, "Walk away", è infatti una ballata blues con accenti western dal tono forse troppo dimesso per fungere da apertura, ma già con la successiva "Right or wrong" la slide di Antonio Ostuni comincia a far salire i giri del motore con un torrido electric-blues appena screziato di elettronica.
Sono poi i toni waitsiani di "Somewhere over" e il bell'interludio neo-folk "He came at dawn" ad introdurci alla parte finale dell'ep, la più suggestiva: merito di "Son of a gun", che si colloca esattamente a metà tra i deserti dei Giant Sand e le foreste di "Far from any road" degli Handsome Family (meglio nota come sigla iniziale di True Detective), ma anche di "Ray of light", che chiude il disco in bellezza sotto una luce livida ed enigmatica, che svela qualcosa in più di sè ad ogni ascolto successivo. Vale la pena di riascoltarla dunque, ancora e ancora, così come gli altri brani di questo valido ep.
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