Gli Shroeder - che prendono il loro nome dal bambino pianista innamorato di Beethoven dei Peanuts - sono una giovane band che ama definirsi rock e che si dichiara non amante dei ritornelli pop. A parte il nome divertente niente di nuovo sotto al solo: hanno un sound in ritardo di circa 10 anni dall’indie rock che dominò le classifiche fra gli anni novanta e i duemila: qui sembra di ascoltare i Maximo Park con Bennato alla voce e Poggipollini alla chitarra.
Il loro Ep è composto da quattro canzoni, tre sono composizioni originali la quarta è una cover di Battiato, Bandiera Bianca, qui riarrangiata, bene, in chiave rock. Le canzoni originali invece risultano poco consistenti per quanto riguarda il songwriting, lunghe di durata e con arrangiamenti tra il banale e il prevedible. Qualche spunto positivo sembra esserci nella traccia d'apertura, "Mi Augurerai", poi rovinata per il suo essere così ripetititva nei suoi cinque minuti abbondanti. Buone le parti strumentali di "Fiore".
Non credo che questo Ep abbia le carte per conquistarsi del pubblico, c'è da lavorare sodo. Manca la canzone che, anche in un demo di una band emergente, può farti capire che c'è del talento. In questo Ep, manca drammaticamente. Vedremo in futuro.
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