Tre lettere: j come jiga, b come bitez, r come rock!
I JigaBitez sono un gruppo nato nel 2002, ma hanno proposto il loro primo album rigorosamente autoprodotto solo di recente, si chiama "Con la Gei" e ha un obiettivo: mettere a nudo l'individuo attraverso i suoni cristallini e puri del buon vecchio rock'n'roll con testi curati, tra l'altro rigorosamente in italiano, arma che può rivelarsi a doppio taglio, ma che in questo caso dà corpo al lavoro complessivo. Si muove lungo un leitmotiv, alla base del genere musicale nel quale si identificano, ovvero credere che tutto sia possibile perchè il rock ti muove e ti spinge a realizzarlo, a dargli forma e talvolta riuscire anche a svelare lati di se stessi, a scoprirsi davvero.
Inizialmente i pezzi sembrano seguire un percorso simile l'uno con l'altro, non eccedono quasi mai, ma arrivati alla traccia "Facce di plastica", con un assolo di chitarra da brividi e un incrocio di voci ipnotico del cantante/chitarrista Jiga, si ha un ottimo pretesto per lasciarsi trasportare e dar sfogo alla mente.
Uno dopo l'altro i brani si riconoscono nella loro individualità, parlano di temi comuni, della quotidianità, dei rapporti umani, come in "Tre minuti" in cui, rispetto ai precedenti, la voce è meno dura, meno aspra, quasi cordiale, una piccola dedica d'amore, cui segue una promessa solitaria con "Mi salverò", non meno importante è la melodia della canzone "Bello, ma fesso", un grido alla sincerità con un filo di ironia.
Nel complesso le influenze risalgono ad una trascinante onda rock a partire dagli americani Aerosmith passando per gli inglesi Deep Purple, fino ad arrivare ai nostri italianissimi Timoria. È un ritorno alle origini: soffiando un po' la polvere sul bavero delle giacche e scuotendo gli animi, i Jigabitez hanno realizzato qualcosa che sicuramente non passerà inosservato!
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La recensione Con la Gei di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-29 00:00:00
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