Un disco da sangue dal naso. 30 minuti che ti smerigliano il cervello
Dio mio mi sta venendo un infarto. Sconsiglio fortemente di bere una tazza intera di caffè durante l'ascolto dell'ultima fatica, sopratutto fisica, dei Vintage Violence, "Senza paura delle rovine". Un disco di un energia tremenda, un eccitante naturale, che rischia di essere illegale. Sto esagerando forse, ma volevo rendere l'idea di quanto siano tirati questi 13 pezzi che seguono il precedente lavoro, peraltro anch'esso ottimo, del 2011 "Piccoli intrattenimenti musicali".
Questi 5 ragazzi di Lecco e dintorni non si sprecano per nulla e ti inchiodano alla sedia per poco più di trentaminuti. Con una sparachiodi. Rock, Punk, e molto indie italiano, da banali riferimenti quali Teatro degli Orrori fino a Zen Circus (Karim è anche ospite nel pezzo "Neopaganesimo") alla predisposizione a sputarti in faccia le parole degli Uochi Tochi e un po' Lindo Ferretti. Non prendetela male, i Vintage Violence sono tutt'altra cosa, sono punk nell'approccio, più Punkreas se vogliamo, o Skiantos, ma senza forzature e meno cazzoni.
Hanno dei riff che ti smerigliano il cervello, come si capisce subito dalla canzone d'apertura "Primo Ostacolo". In "Comunione e Liberazione" urlano una delle frasi più divertenti ed efficaci del disco, "niente metadone senza prima comunione" che fa capire quanto i testi siano "contro" alcune istituzioni veramente fastidiose (altro esempio "S.I.A.E"). In "I Funerali" troviamo invece un altro ospite illustre, Enrico Gabrielli, ad impreziosire con il tutto con il suo sax deligato.
Insomma, tanto tiro, tanta velocità e una capacità innnata di assorbire tutto ciò che di buono è uscito negli ultimi 20 anni di "alternativo", se questa parola ha un senso, in Italia. Un disco da sangue dal naso.
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La recensione Senza Paura Delle Rovine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-02 00:00:00
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