BigaThe Fine Art of Ascoltarsi2014 - Rap, Elettronica

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Un suono che prende forma e continua a stupire nella sua capacità di essere preciso, rapido e de core

"The Fine Art of Ascoltarsi" è un titolo stupendo, oltre che mode de vie e filosofia del cercatore Biga. Ultimo EP, a ruota di release ormai mensili, corredato al solito da artwork e imprinting di finissima fattura. Blu come la tristezza, anche se qui sembra si parli una di quelle lingue da sud del mondo fatte di amore, basse slabbrate e sangue vivo.

Non sono tracce convenzionali, pezzi fatti e finiti, Biga piuttosto mantiene la sintesi dei poeti haiku e l'ardore dei profeti con le mani sopra i tecnici. È così che su ":) (Moon Child)" nello spazio di due minuti si passa da un intro jazz hop a campioni soul, clarinetti, scollinando su vocalizzi r'n'b. Così come "NagChampa (ETMD)" chiude in bellezza su una strofa pitchata da veri buongustai del rap, e "1-31" elenca in scioltezza saudade, bossanova e beat caldissimi.

Un continuo correre e saltare che altri non è che testimonianza della ricerca che vede impegnato il nostro da un continente all'altro, tra le più marce collezioni di dischi del globo, a comprare e assorbire precetti. Ed è così che prende forma un suono che continua a stupire nella sua capacità di essere preciso, rapido e de core.

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La recensione The Fine Art of Ascoltarsi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-02-06 00:00:00

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