Disco che miscela poesia, teatro e musica. Un lavoro ricercato non fruibile però al 100%
E7ROCKEPOESIA è una band che, partendo dalla parola, sviluppa una serie di associazioni fra poesia e musica, ricercate ed ambiziose. “Dissensi & Dissesti” è un percorso che si stende in tredici episodi fra brevi componimenti poetici, brani strumentali e pezzi blues contaminati dal rock.
La opener “Entra a spallate” (il primo episodio di poesia) ci fa subito capire il percorso intrapreso: “Entra a spallate nelle stanze del nuovo e raccogli a piene mani le delizie zuccherose degli indimenticati scaffali del piacere”, che fa poi posto al timbro gracchiante di “L’odore del lino stirato” e alle sue chitarre ruvide e acute, brano ricco di assoli e riff vigorosi.
Molti dei pezzi presenti fanno da vetrina ai tecnicismi della band, come ad esempio “Free run”, strumentale energico in cui la sei corde corre fluida intrecciandosi con la batteria ed il basso, creando una bella intesa sonora, o ancora in “Evolution”, cavalcata frenetica che si rilassa in trame prog dove l’elettrica occupa sempre il posto privilegiato.
Le parole vengono lavorate maggiormente negli intermezzi poetici, mentre le liriche dei brani non sempre risultano convincenti (“Io vorrei, potrei regalarti la scala del cielo, se potessi, volessi ascoltare questo mio blues” di “Get lost”); l’ispirazione per i componimenti proviene tutta dalla beat generation e dai suoi esponenti principali (per intendersi, nel 2012 la band ha trasposto in musica “L’urlo” di Ginsberg) che danno vita qui a versi estemporanei e creativi.
La dimensione ideale per questo genere di lavoro è senza dubbio quella live, fatta di jam in cui gli strumenti prendono vita assieme alle liriche e di letture poetiche ad intervallare il resto, solo così si può apprezzare appieno questo progetto particolare, non certo per tutte le orecchie. Miscelare teatro, poesia e musica in un unico spettacolo richiede senza dubbio una tecnica solida e forte, che si percepisce sì anche dall’ascolto di “Dissensi & Dissesti”, ma che trova sicuramente uno sbocco più concreto in un altro tipo di esibizione, ché così rimane solo un buon disco non fruibile al cento per cento, come un oggetto bello e complicato.
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La recensione Dissensi & Dissesti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-06-05 00:00:00
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