Alla prima impressione sembra un progetto di chi ha sperimentato il punk negli anni 80 e poi si è messo fare musica cantautorale tanti anni dopo. Più di un riferimento mi ricorda le prime produzioni del C.P.I: le chitarre tese dei CSI, la voce sempre in bilico tra una melodia intonata e qualcosa di più irrequieto, ma soprattutto l'uso di batterie elettroniche che sembrano quasi messe a caso, come se le avessero trovare in sala prove e, allora, perché non usarle. Per essere particolare, è particolare. È pure affascinante. E hanno anche uno stile ricorrente, un gusto melodico che dopo un po' di ascolti salta fuori e che in "Macchie sul tuo volto" può trovare la sua quadratura del cerchio. Non me la sento di gridare al miracolo, a mio avviso le idee sono ancora troppo confuse e questo vestito art rock mostra più di una toppa, non sembra credibile fino in fondo. Tanto fumo e poco arrosto, al momento. Spero di ricredermi in futuro.
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La recensione Negli anni luce di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-10-01 10:00:00
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