“Waterline” è un buon ep che sintetizza in quattro canzoni gli obiettivi di Claudio Crispo, musicista dallo stile algido e raffinato, a metà tra certo IDM fine anni Novanta e le tendenze più recenti in ambito techno e house. “White Room”, con la cassa rallentata a meno di 110 bpm e l’abbondanza di riverberi, richiama in parte Andy Stott, sia pure privo del sottotesto soul para-dubstep. Da segnalare quel sottile crescendo finale che spacca in quattro quarti il brano e regala sprazzi di talento. La title track inizia in maniera sguaiata e gli accordi sbarazzini rovinano un po’ l’impianto oscuro dell’ep. Ci pensa allora “Customize” a riabbassare i toni e a far calare Crispo in un’atmosfera fumosa, con qualche accenno Avatism nelle traiettorie delle melodie. Chiude bene “Look Out”, svisata solenne di tastiere insistite e avvolgenti.
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