Ep diviso tra rock ed elettronica, qualche buono spunto c'è ma va sviluppato meglio
I San De Villa nascono come trio chitarra-basso-synth, poi allargano la formazione con una seconda chitarra e una batteria. Facile da immaginarlo, la conseguenza è che in questo secondo ep spunta un’anima indie rock/pop più massiccia e chitarrosa. E così, nei quattro pezzi di questo EP convivono sonorità diverse: le danze si aprono con “Delay”, robusto sound pop-rock con un occhio al revival/new wave ma subito dopo si cambia strada e arriva ”Sweetest Friend”, un blues western che esplode in un tripudio di chitarre sul chorus, fra Soundgarden (abbastanza esplicito il richiamo) e i Bon Jovi di “Dead Or Alive”.
Con la seconda metà dell’EP, invece, siamo in zona Strokes, Franz Ferdinand e compagnia. Fra una puntata in direzione synth-pop (“Alright”) e una verso gli anni ’60 (la cover dei Ronettes “Be my baby”), ci si diverte, ma senza trovare nulla che esca dal seminato. I brani sono freschi ed orecchiabili, i SDV hanno un buon gusto melodico e tirano fuori un paio di colpi vincenti fra arrangiamenti e sezioni strumentali; ma hanno anche le idee ancora poco chiare e la necessità di definire meglio il proprio stile, pensando, per esempio, alle esigenze della voce, non sempre a suo agio (“Be my baby”), e valorizzando i propri tratti peculiari senza lasciarsi andare a soluzione già viste e riviste. C’è del buono, ma è ancora un po’ nascosto.
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La recensione San De Villa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-06-11 00:00:00
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