Seconda prova del cantautore valtellinese e della sua band, un album vario e convincente che mostra ottime prospettive future.
“Mille Inverni Più Di Me” è il secondo album di Sbizza - al secolo Massimo Bevilacqua - e della sua Microrchestra.
La città natale e il suo paesaggio, un mese, un colore, un dipinto, un fiore: le otto tracce del lavoro sono otto concentrati di ricordi, sensazioni, percezioni ed emozioni. Traspare con forza come tutto il lavoro di scrittura sia profondamente legato ai luoghi (fisici e no) e alle persone care al cantautore. Si inizia con “Morbegno”: una malinconica poesia country scandita dal suono dell’armonica, dedicata a quella che è la città d’origine della band e, ovviamente, punto di partenza obbligatorio del lavoro. Ma poi la tavolozza della Microrchestra si arricchisce di toni e colori, e agli arpeggi di chitarra acustica che dominano quasi tutte le composizioni si aggiungono di volta in volta chitarra elettrica, pianoforte, tromba, banjo, accenni di elettronica, sax (magari quasi tutti insieme come nell'imprevedibile "Verde"). E così, all'impronta intima, poetica e tipicamente cantautoriale di alcuni brani (“Margherita” o"Blu") si affiancano con buoni risultati le chitarre distorte di “Vigne” o della solida cavalcata folk/rock “Segantini”: apertura vagamente country ed esplosione di distorsioni e ritmiche serrate per uno degli episodi più coinvolgenti del disco.
A volte si sfocia nel troppo zuccheroso (“Vigne” , ma anche “Miss Caffè”, più rilassata puntata in direzione elettro-pop, non convince del tutto). C’è ancora qualche angolo da smussare ma “Mille Inverni Più Di Me” si dimostra un album intenso, coinvolgente e ricco di sfaccettature. Alterna con grazia momenti leggeri ad altri più intimi ed introspettivi. Insomma, avanti così.
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La recensione Mille inverni più di me di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-08 00:00:00
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