"H O F U" degli 86sandals non mi piace. D'accordo lo shoegaze e il post-rock, ma il fatto è che la tracklist di questo EP non mi trasporta da nessuna parte. Per quanto l'ambizione della band sia quella di creare una allucinazione depressiva in stile bad trip da acido, i pezzi falliscono miseramente, riuscendo nell'unico intento di annoiare.
Se la nitidezza che emerge da pezzi come "Bureau Of Ideas" sembra aprirci le porte di una diabolica sala prove in cui satana sgranocchia le ossa dei peccatori mentre un menestrello infernale suona un malinconico arpeggio di chitarra, la vena distorta degli altri brani rimane fine a sé stessa, producendo delle esperienze oniriche riuscite soltanto a metà. Ho capito che le atmosfere vogliono essere quelle di una grigia urbanità metropolitana alla "Lost In Traslation" e che gli eroi dei nostri 86sandals sono i My Bloody Valentine; ma se la loro "Sometimes" calzava in maniera così perfetta sulla scena in cui Bill Murray è in macchina, non è detto che l’uso degli stessi effetti e delle stesse distorsioni riesca ad ottenere lo stesso risultato. Inoltre quella drum machine rarefatta non fa altro che ricalcare in maniera scialba le sperimentazioni più coraggiose dei Radiohead. In "Flag" il diavolo suona un’inquietante accordo di pianoforte mentre in "Velvet" si produce in una distorta cacofonia di chitarra. Ma se questi sono i suoni dell’inferno, allora non è poi così spaventoso.
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