Allan Glass Magikarp 2014 - Rock, Psichedelia, Shoegaze

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Miscela di sonorità rock, cenni psichedelici e attitudini noise. Brani tiratissimi che hanno le sembianze dei lampi nel cielo

Gli Allan Glass si definiscono un “weird and (un)happy duo”. La tristezza sotto cui si celano però non è quella delle solite nenie strappalacrime. No, qui si tratta di quell’emozione che esplode come una stella e che diventa caos, rumore, confusione.

“La Tua” è un minuto scarso, batteria quasi sciamanica che ti catapulta in uno di quei riti sacrificali da dover compiere in fretta, ché non c’è tempo da perdere. “E’ difficile” ha un sound pieno, nonostante le voci squillanti facciano da contraltare alle attitudini noise del brano, risultando piacevolmente inquietanti. “Palloncini e Pavoni” strizza l’occhio a certe sonorità indie rock sporcate di venature punk, mentre in “Betulle” il cantato è completamente sopraffatto dal sound volutamente sporco delle chitarre e della batteria, entrambe velocissime ed energiche. Si prosegue con “L’Estate Non Conta Pt. I”, ritmi serrati e chitarre fulminee che corrono via lontano, e “L’Estate Non Conta Pt. II”, brano che vira dalle parti più shoegaze, chitarre lontane e dreamy, tinteggiate da echi psichedelici e caotici. Siamo giunti alla fine con “Plastic Bubble In The Mystic Place”, pause e cambi di registro repentini, rock tirato macchiato in qua e in là da accenni di elettronica e “Nell’Ora Della Nostra Morte”, synth in prima linea, suoni metallici ripetitivi e ossessivi, contaminazioni di rumori ovunque.

“Magikarp” racchiude brani dalle attitudini rapidissime che hanno le sembianze dei lampi in un cielo nero che presto si rovescerà sulla città. I suoni riescono a catturare l’attenzione dell’ascoltatore e ad incuriosirlo. Quando pensi di averli afferrati, eccoli lì, di nuovo, che ti scappano dalle mani, rapidi come saette. Certo il songwriting presenta delle carenze, ma qui il focus è tutto sulla struttura musicale dei brani, la quale riesce a colmare tale mancanza.

Sarei curiosa di sentire gli Allan Glass dal vivo, certa che riuscirebbero a fare un bello spettacolo all’insegna del caos con una scaletta super tirata, e forse è proprio questa la loro dimensione ideale. Già con l’EP “Guzznag” avevano dato prova delle loro capacità, adesso, con questa nuova uscita hanno confermato di saperci fare. Bella prova, continuate così.

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La recensione Magikarp di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-03-13 00:00:00

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