Ben più che qualche piacevole canzone ispirata agli anni Sessanta: una band che ha ben chiaro cosa sta facendo, e lo fa maledettamente bene
Abbandonate un po' le vesti sgargianti della marching band che avevano caratterizzato il primo disco, i luganesi Pussywarmers non tradiscono comunque in questo loro terzo full-length la vena creativa e anticonformista di cui avevano dato prova.
E così, nelle dieci tracce di "I saw them leaving" si trova davvero parecchia roba, dall'agrodolce pop sixties di "Fading Out" (con la voce femminile squisitamente petulaclarkeggiante) alle suggestioni Haight-Ashbury di "This Town", al surf di "Young men living", a "Under the sea", che tanto ricorda gli Stones quando si divertivano a reinventare il doo-wop attraverso il loro stile unico.
Operazione non dissimile da quella messa in atto dai Pussywarmers con questo disco che, pur muovendosi apparentemente in un arco di riferimenti circoscritto soprattutto agli anni Sessanta, li riscrive parecchio, li plasma a immagine e somiglianza di quel sound tra folk, lo-fi e psych-pop che la band svizzera ha scelto per rappresentarsi, e che indubbiamente li caratterizza in modo molto forte.
E' proprio questo a rendere "I saw them leaving" ben più che una piacevole sequenza di canzoni in vario modo ispirate a sonorità di decenni addietro: c'è un'idea vera di suono, c'è un talento cristallino nello scrivere e nell'interpretare, nel riscoprire e nell'attualizzare, c'è una band che ha ben chiaro cosa sta facendo, qui e ora e non cinquant'anni fa. E lo fa maledettamente bene.
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La recensione I Saw Them Leaving di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-02-27 00:00:00
COMMENTI (1)
Album eccellente!