Disco scanzonato e ben suonato, eppure terribilmente deprimente
Tanto valeva viver come Bruto, il rivale di Braccio di Ferro. Questo disco è veramente brutto. Gli Eua sono una band di Parma, che si diverte a far musica leggera e allegra. Dalla copertina si intuisce già il tipo di approccio cartoon alla canzone italiana. In alcune canzoni, cito ad esempio "Cooperativa sociale" che ricorda i Gem Boy in versione reggae, si nota un'attitudine molto scanzonata, colorata. Purtroppo però, per abbondanza di qualunquismo spicciolo e mancanza di un qualsiasi spunto originale, è anche terribilmente deprimente. Un avere sedicianni forever, una brutta sindrome di Peter Pan, i pantaloni a tre quarti e le Converse fino a 40 anni.
Gli arrangiamenti poi sono fatti anche bene, eclettici visto l'avventurarsi di ogni canzone, quasi, in un genere diverso. I musicisti suonano molto bene, come spesso accade. Non sempre però la tecnica è sinonimo di vittoria in una canzone. Continuo a chiedermi cosa li porti a scrivere certe cose. "Extrasistole", la seconda traccia, per esempio, è una specie di salsa, da balera latino-americana. Mi ricorda "Banane e lampone" dell'inossidabile Gianni Morandi, ma con quel tono in più da neomelodico. La voce poi, in più di un'occasione, ricorda per cadenza, timbro e accento un deludente Guccini, anche quando non ce n'è assolutamente bisogno. Le melodie invece sembrano ballate da Festa dell'Unità o ancora filastrocche alla "Per fare un albero". Ci sono dischi leggeri molto migliori di questo. Pesa come una piuma, e spero voli via molto presto, perché davvero, non capisco.
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La recensione Tanto Valeva Viver Come Bruti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-28 00:00:00
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