The Bondage gravita tra post-punk e aperture pop: il risultato è un disco gradevole che non presenta clamorosi scivoloni.
Attivi da un paio d'anni, i Bondage lasciano da parte le cover per presentare i propri inediti; il risultato è “I Will Live in Your Smile”, esordio discografico autoprodotto dai quattro romagnoli. Il disco, composto da dodici tracce, parte con “Lazy”, interessante brano d'apertura la cui ridondante progressione melodica strizza l'occhio al post-punk: c'è tutta l'ispirazione che non farebbe sfigurare i Bondage negli accostamenti con le figure sacre del genere. Addentrandoci nell'ascolto si percepisce un'alternanza di brani che sembra quasi di stare sulle montagne russe: se a livello melodico c'è compattezza (con episodi maggiormente riconducibili al pop-punk) il mood eterogeneo rispecchia in pieno l'idea di introspezione e sbalzi d'umore che i quattro musicisti di Cattolica intendono trasmettere. Non convince “Questo è un incubo”: coraggioso connubio fra sonorità d'oltremanica su metrica italiana, non riesce a brillare ed ammiccare all'ascoltatore a differenza di “Personal Crisis”, versione alternativa dove testo e melodia sembrano molto più coese ed incisive.
Un disco che naviga tranquillamente nei mari della sufficienza: la dichiarazione d'intenti dei Bondage non presenta clamorose cadute e si propone come un buon episodio del genere; attendiamo fiduciosi le prossime uscite sicuri che il percorso artistico diventerà maggiormente personale.
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La recensione I WIll Live In Your Smile di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-20 00:00:00
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