Se questo è solo un antipasto di ciò che verrà, allora è lecito aspettarsi grandi cose
C’è più molta più America che Scozia nel post rock dei Verbal. Una band dal talento cristallino e dalle idee chiare su come costruire (o scomporre) un brano. La botta strumentale/matematica del primo disco, l’omonimo “Verbal”, viene affinata e resa ancora più tagliente in “Called War”, ep di quattro pezzi e di mille fascinazioni. “MK” gestisce molto bene un crescendo in 7/4 tra batterie arrembanti, rumorismi sottili e una voce che si dimena all'interno di un arrangiamento complesso. Un piccolo capolavoro di citazionismo anni Novanta che trova il suo contraltare nella seguente “Called War”: suoni grossi e urla gutturali per un pezzo noise dall’impatto degno degli Unsane. Meno convincente è “Disarmer”, quasi uno scarto degli Unwound, mentre meglio - decisamente meglio - è la conclusiva “Rearmer”, un inquietante soliloquio di chitarre sospese ed effettistica minimale. Se questo è solo un antipasto di ciò che verrà - il gruppo è al lavoro su nuove canzoni - allora è lecito aspettarsi grandi cose.
---
La recensione Called War EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-24 00:00:00
COMMENTI