Primo Vespere
Daylight Fading 2013 - Sperimentale, Progressive, Death metal

Daylight Fading

Un'occasione sprecata per una band dal potenziale nascosto tra death e troppo altro ancora

L’album di esordio dei Primo Vespere, formazione veneziana, è un best-of di quanto realizzato dal 2009 al 2013, riarrangiato per l’occasione dopo vari cambi di formazione, fissata ora a sei virtuosi che si occupano di voce, chitarre, tastiere, basso e batteria.
L’obiettivo è quello di inserire su una trama prevalentemente melodic death metal pesanti influenze prog, black e symphonic metal e, perché no, pure delle influenze goth e altri piccoli spunti sparsi qui e là. Tanto per dare un’idea, come unire In Flames, Dark Tranquillity, Therion , Nightwish, Dimmu Borgir e Cradle of Filth...ho fatto sei gruppi, lascio? Di carne al fuoco ce n’è talmente tanta che la griglia straripa e il piatto a fine ascolto langue.
Gli arrangiamenti, seppur nuovi rispetto agli originali, sono continuamente in bilico tra fasi di sospensione minimalista pensosa e un disorganizzato esplodere di violenza corale con, quasi a sorpresa, virtuosismi in omaggio, equamente divisi tra chitarre, tastiere (anche con suoni di piano neoclassic metal) e basso. Impietosa nel mettere in luce questo piccolo caos è la produzione che mortifica il muro di chitarre distorte per dare invece fin troppo risalto alle tastiere ed alle chitarre acustiche (il cambio posizione della mano sinistra è fin troppo presente). La batteria si accomoda vicino alle chitarre in sottofondo e, seppur agitata, lascia parimenti agitato l’ascoltatore nel dubbio di aver sentito una doppia cassa che, a norma, potrebbe anche starci. Tutto da buttare? Certamente no, ma un po’ spiace per quanto poteva esser fatto per presentare come si deve una band che, per ora, nasconde bene le proprie potenzialità lasciando solo qualche indizio.

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