Due giorni di silenzio imposto. Nervosismo continuato. Accesso più volte consentito solo a tre presenze amichevoli: “Blue valentine”- “La buona novella”-“Ok computer”. Un nome (Dilemma) che decido brutto senza appello.
Queste le premesse. Doverose visto che vorrei rendere manifesta l’inversione di una rotta non tracciata ma dolosamente programmata.
Da Super.Market arriva Tutto; questa mediocre constatazione complica il conferire un termine che gli permetta di inserirsi in un settore rigido e fa anche pensare ad uno di quegli impasti ricchi di virtuosismi che confondono e corrompono l’attenzione, intenta alla ricerca di una retta; in realtà il rischio è del tutto schivato e il risultato è una rarità, due parole che poco frequentemente si avvinghiano: Intensità e Fruibilità.
Un suono che potenzialmente può piacere a chiunque (Immediatamente mi sono figurata un ipotetico fan eclettico e versatile che ascoltando “Stanze” nella quiete della sua macchina si dirige al concerto dei Subsonica indossando una maglietta dei CCCP…!!) perché passa dall’essere appiccicoso e facile al divenire altero e contorto, mescolando tempi che rallentano a battiti che incalzano e si contraggono su loro stessi.
Una base Rock, carica di sonorità distorte e di attimi di distensione elettronica, che apre le porte a leggerezze da canticchiare con il cuore levato e la mente in incosciente lavorio.
Concetti curati e mai lesinati, frasi che si fermano senza svilire la ragione (Una su tutte “non c’è niente di male a scappare, ad infangare il teorema di gioia occidentale”…almeno per ora…!), alimentano la mia fiducia.
Pochi minuti. Pochi secondi. Non c’è il tempo di assestarsi su un’idea ma il gioco riesce bene e non infastidisce perché sono loro a controllare con disciplina gli strumenti e a decidere, abilità che possiede solo chi crede che mettere nella stessa frase Musica e Mestiere non sia una follia ma un percorso affascinante.
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La recensione Super.Market di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-05-13 00:00:00
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