Kali - Kappah
Arousal 2014 - Soul, Elettronica, R&B

Arousal

Un ep d’esordio che pare mescolare elettronica e incantesimi, trip hop e scenari fiabeschi costantemente notturni.

C’è musica adatta ad accompagnare fasi che si chiudono, ideale per una fine sottile, di un giorno, un progetto, una relazione, musica dagli istinti autunnali che sono poi gli stessi che dirigono il cambiamento in ogni cosa: “Arousal” ne è un esempio lampante, con la sua inclinazione alla pioggia e al buio, la sua oscurità in qualche modo scintillante, quel velo indissolubile di sensazioni malinconiche e minute. L’elettronica diventa un mezzo per superare stagioni uggiose e avvicinarsi alla purezza che ogni cosa nuova possiede, e la voce dolcissima e al tempo seducente di Kali si distende ovunque a riempire gli angoli non raggiunti dal suono, che è analogico e digitale, è tecnologia e spirito, è la macchina e il tocco.

Il trip hop e un costante dreamy mood dai toni crepuscolari, quasi che le tracce percorressero una fiaba cupa, dai tesori nascosti e piccoli e col finale incerto: dal pianoforte gelato e triste di “Guilt” all’assoluta matrice bristoliana”di “Personal Safari”, al lieve concedersi al ballo di “Dark Forest” dominata da tastiere come gocce e drum machine che preme e spinge al movimento, sino all’attitudine soul immersa nel ghiaccio di “Neuroticism” che lascia campo libero agli echi e ai virtuosismi vocali; tutto è notturno, invisibile se non nei contorni, affascinante.

Il duo friulano Kali – Kappah (ovvero Giulia Bettinelli e Christian Pevere) presenta un ep d’esordio che pare mescolare elettronica e incantesimi, notti stregate e segreti ben nascosti, e s’adatta perfettamente ad accompagnare il finale incerto dell’ennesima fase che si chiude e le trasformazioni, con poche tinte, colori profondissimi e la raffinatezza del tratto leggero: poco più di quindici minuti per chiudere gli occhi, spegnere il sole e naufragare in un racconto d’autunno.

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