“Twice again”: basta schiacciare ‘play’ sul lettore cd per ritrovarsi in un luna-park post industriale ed iniziare una forsennata corsa su un ottovolante impazzito. Il giro dura una ventina di minuti e a bordo della cabina sonora dei None Of Us si è investiti da una crisi di panico: lo stomaco si attorciglia, le vene dei polsi pulsano in modo sconnesso, la spina dorsale è scossa da frustate adrenaliniche e la mente prende ad annebbiarsi perdendo ogni contatto con la realtà.
Quando la giostra si ferma, sul corpo rimangono le tracce dell’esperienza appena conclusa: la pelle è madida, coperta da un sottile strato di sudore e sulle braccia fanno bella mostra di sé dei lividi violacei. Ma bastano pochi secondi per far mantecare il desiderio di una nuova corsa, farà male, sarà dolorosa… ma è più forte il desiderio di essere catapultati nuovamente tra bordate soniche, ritmi sincopati e chitarre al vetriolo, di immergersi in un onda di pressione sonora che mette con le spalle al muro e che costringe a pogare con i mobili di casa. Ripartire quindi è facile, basta premere un’altra volta ‘play’…
Al termine di una ripetuta serie di ‘giri’, non posso non ammettere che “Twice again” sia un disco bello e potente, un ottimo cimento che dimostra le abilità tecniche dei None of us e la loro capacità di spaziare dal nu-metal al crossover dando un’impronta personale ed originale alle atmosfere create. Non resta che auguragli un grosso ‘in bocca al lupo’, e sperare che il prossimo lavoro che ci proporranno non sia un auto-prodotto ma un disco distribuito da qualche label dall’occhio lungo!
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