L'ultimo bluesman d'Italia, in un nuovo disco. Chitarre pop rock, funky e tributi agli anni '80
Il blues vero, quello che se andate dalle parti del Delta del Mississippi sentirete risuonare un po' ovunque, non è facile ascoltarlo in Italia. Robi Zonca, chitarrista bergamasco di lungo corso, ci prova da tempo in Italia. Questo è il suo ultimo album: interamente in inglese, sound elettrico, incursioni più o meno lunghe verso il jazz e i suoni della fine degli anni '80. Con testi scritti dal giornalista e poeta Marco Grimpi, leader dei Rusties, altra band di Bergamo.
Si parte caldi, con un pezzo perfetto per un moderno Juke Joint come "Sick and Tired". Subito dopo si plana verso una proposta più easy listening, come la canzone che dà il titolo all'album, con percussioni e cori d'effetto. Legata alle 12 battute, anche seguendo le orme del blues d'Oltremanica come quello di Eric Clapton, ci sono "Julia" e "You make me feel so happy". Il funk spopola in "Anytime", mentre indiavolata come si deve è invece "Hammers", tra le più riuscite del disco: un piano che pressa e un'attitudine quasi da hard rock.
C'è anche un tributo a Bob Dylan, con la cover di "Tonight i’ll be staying here with you”, rifatta con slanci beatlesiani. Ancora, frizzante è "I like it my way", con un bel basso in evidenza e riff da apprezzare. Si chiude, infine, con un brano strumentale di 10 minuti, dove il chitarrista si ritaglia un angolo per farci sentire un po' di virtuosismi.
Robi Zonca è uno che suona e vende fuori dall'Italia, dove è praticamente l'ultimo bluesman rimasto. Qui questo suo suono è percepito come troppo vintage o magari di nicchia. Il suo ultimo lavoro non brilla di originalità e non ha la pretesa di farlo. Non rivoluzionerà la storia del rock blues. Ma servirà a far star bene quelli che vogliono godersi belle chitarre e riff rassicuranti, magari con una birra in mano. Anche se di dischi come il suo l'America sarà piena, Robi fa bene ad andare là dove ci sono le soddisfazioni. E a portare a casa applausi, per il suo sound sincero.
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La recensione To fill my soul di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-15 00:00:00
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