Nuovo lavoro i lombardi Katmandu, che proprio su queste pagine avevano trovato parecchio spazio ed elogi nell’ultima recensione, dove però si parlava anche di un appiattimento dell’espressività della band.
Purtroppo non ho mai avuto occasione di ascoltare le vecchie registrazioni di questo quartetto, ma posso immaginare che il processo di livellamento verso il basso non si sia arrestato. Ancora una volta, comunque, spicca la bellissima voce di Walter Landucci, seriamente in grado di donare quel tocco di classe ai cinque brani di questa autoproduzione. La classe non è acqua e il vocalist lo dimostra a ripetizione, con interpretazioni che già in passato avevano accostato il suo modo di cantare a nomi importanti; purtroppo la fantasia e l’intraprendenza con cui sa far vibrare le corde vocali non vengono accompagnate da canzoni di egual caratura che, seppur sempre piacevoli, risultano un po’ troppo scolastiche ed a volte troppo truccate per non risultare un po’ plastificate (come la carinissima, ma troppo edulcorata “Ti voglio bene”). Insomma, l’effetto è un po’ come di una bella ragazza che, a causa di un maquillage troppo pesante ed insistito, rischia di sforare nel kitsch.
Comunque tutti bravissimi e, come già dicevo, capaci di regalare una ventina di minuti scarsi di soavi melodie pop-rock, a volte evocative, ma mai capaci di far giudicare completamente matura la band, soprattutto alla luce di quanto ci si aspettava da loro, viste le già citate recensioni passate.
Per il sottoscritto è questo lavoro ad essere bocciato senza troppe remore, ma vi assicuro che dai quattro ci si può attendere qualcosa di buono. O almeno questo è quello che mi auguro.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-05-20 00:00:00
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