La parte più matematica e distorta del post rock strumentale
A un certo punto c’è anche la ballata acustica, tipo i Mogwai di “Cody” - privi di riverberi e di voci ma con gli stessi fantasmi alle calcagna. Bravissimi. Ma "Umidità" è una brillante eccezione. Perché i Del Negro in realtà del post rock strumentale prendono la parte più matematica e distorta, quella che si nutre di riff secchi e di incastri ritmici millimetrici. “Emicrania” è uno dei brani migliori, stop & go velenosi e melodici alla Three Second Kiss, versante “Everyday, Everyman”. “Aritmia” ha l’incedere lento-e-poi-imbizzarrito della scuola Illinois - Shipping News e cattive compagnie al seguito. “Emoglobina” soffre un inizio poco interessante, a causa di un riff che (in altre forme ma con uno spirito simile) ha attraversato troppi dischi e troppe epoche per suscitare ancora entusiasmi. Meglio la parte finale: singhiozzante, dispari, melodica. Detto questo, i Del Negro hanno grandi suoni e buone potenzialità. Dovrebbero affinare gli arrangiamenti, curati ma a volte un po’ prevedibili.
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La recensione Del Negro di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-29 00:00:00
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