Dodici sogni e un fantasma per il rock strumentale dei Pharmakonirico
Un nome che sembra quello di una strana medicina, dodici sogni e un fantasma: sarà pure un'insolita lista della spesa ma sono questi gli ingredienti di "Pharmakonirico", l'omonimo album del trio veronese rock strumentale con una storia tutta da raccontare. La band (chitarra-basso-batteria) registra in un'unica sessione, tredici pezzi, tutti strumentali, nati tra le mura di un ombrellificio di periferia e finiti su disco senza alcun tipo di post produzione con lo scopo dichiarato di conservare la sponteneità di una musica "diretta e senza artifici". Obiettivo riuscito, nel disco c'è la freschezza di suoni catturati in tutta la loro corposità, e c'è, purtroppo o per fortuna, la sensazione costante di trovarci di fronte a un prodotto estemporaneo, per niente rivisto e corretto. Scegliere di incidere alla prima take vuol dire anzitutto riconoscere le proprie capacità, quindi scegliere se lavorare duramente per ottenere un'esecuzione cristallina o trascurare i dettagli privilegiando la volontà di fissare sul disco più l'idea che vi sta alla base che la tecnica con la quale eseguirla; di fronte a questo bivio sembra che i Pharmakonirico abbiano optato per la seconda soluzione, i pezzi sono sinceri ma andando al dettaglio si scoprono intervalli che stridono e passaggi che avremmo volentieri rivisto, la mancanza di cura si sente, tanto che l'ultima traccia, "Phantasma", totalmente improvvisata in studio, non sembra poi così diversa dalle precedenti, un vero peccato perché questi dodici "sogni" sono davvero esplosivi e potenzialmente sarebbero delle ottime basi per dei pezzi rock con una voce tutta da immaginare.
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La recensione Pharmakonirico di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-10 23:30:00
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