L'immagine di copertina scelta per questo "La stanza dei pensieri" può far pensare a un sound morbido e avvolgente, potenzialmente lounge. Ma i Celestica sono felici di smentire queste mie balzane fantasticherie sin dalle primissime note; il combo di Ivrea mette immediatamente in chiaro come il suo scopo sia quello di costruire un massiccio muro sonoro da squarciare di tanto in tanto con fiammeggianti fendenti solisti, mescolando influenze straniere e nostrane senza grandi sbilanciamenti. I Nostri riescono così ad infilare uno dietro l'altro dei brani che, sebbene non brillino certo per originalità, si lasciano apprezzare, semplicemente in virtù della loro spontaneità e di una sana gagliardia.
Insomma, tanta gustosa carne al fuoco (forse troppa; dipende se vi piacciono le indigestioni...): in "Fragili gabbie" l'atmosfera richiama i Verdena (soprattutto nel cantato, dimesso ma sofferto, uno stile vocale costante anche negli altri brani del demo), mentre gli scozzesi Idlewild portano in dote un po' del loro squisito salmone affumicato in "Sfera". La title-track ci fa invece assaporare i Marlene Kuntz con delle malvagie distorsioni di chitarra che sembrano uscire dalla pedaliera di Matt Bellamy dei Muse. Al banchetto piemontese non può mancare qualche ospite americano: ecco allora i Sonic Youth meno schizzinosi con "Strani silenzi", e i Pixies che piluccano grazie all'intreccio di basso e batteria nell'attacco di "2225". Ciliegina sulla torta: il granitico riff di chitarra dal prelibato retrogusto zeppeliniano presente in "Panico" (anche se per la cronaca - e per il ‘bis’ - sarebbe da segnalare anche una ghost-track con una sei corde nuda e cruda, e qualche effettino qua e là, ma è piuttosto insipida ad essere sinceri).
Paragoni culinari a parte, non conoscendo il precedente lavoro dei Celestica, posso solo limitarmi a esprimere un giudizio positivo per questo "La stanza dei pensieri", un dischetto di indie-rock chitarristico ben registrato e ben suonato, ma soprattutto ricco di fascinosi spunti melodici. Tuttavia, sarebbe forse stato opportuno servire un minor numero di pietanze.
---
La recensione La stanza dei pensieri di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-06-04 00:00:00
COMMENTI