Non ci si può aspettare grandi innovazioni dal punk. A volte va bene così
Sette tracce tutto fuoco e fiamme di punk rock vitale e strabordante, senza troppi fronzoli, con pazzi intermezzi di trombone a smorzare il tutto. Un punk’n’roll da pogo e boccali alzati (prendete la title track o l’esplosiva e vi farete un'idea da soli “Rock’n’roll hell”). Veramente azzeccato il mix tra riff graffianti e tepore del suono dell’ottone anche se, a tratti, si presenta con uno schema un po’ ripetitivo. Tinte anche più garage in alcuni pezzi, come “Tutan come on”, che ricorda vagamente lo stile White Stripes periodo "Elephant".
Disco adrenalinico, dunque, che si fa ascoltare piacevolmente e tutto d’un fiato. Unica nota negativa: magari, come già accennato, si poteva provare a giocare un po’ di più nella modalità d'interazione tra chitarra e trombone, alternando stili diversi (anche se c’è da dire che Corrado Cannata, che oltre al trombone ha anche il ruolo di cantante principale, e forse dovrebbe concentrarsi solo uno strumento) e magari si poteva provare a variare un po’ di più i ritmi. Ne sarebbe risultato un lavoro più intrigante e meno martellante. Ma, dopotutto, è anche vero che non ci si può aspettare grandi innovazioni dal punk. E a noi il punk ci piace.
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La recensione I Wanna Know di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-23 00:00:00
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