Un demo di rara intensità e spessore quello che mi giunge da Agropoli, cittadina in provincia di Salerno. 3X0 si fanno chiamare, e di moltiplicazione trattasi: di generi, influenze, stili, nella composizione e negli arrangiamenti.
“Malerba” parte con un basso frenetico che subito mi fa drizzare le orecchie: non è la solita roba, - ovvero non esclamo: “sì è proprio lui!” come ogni volta, riferendomi a più o meno riusciti imitatori di Godano o Pelù, anche se il pezzo mi ricorda tanto, ma tanto i Laghisecchi. Leggo i testi e li trovo belli senza essere scontati o troppo aulici per ricercare l’effetto; si parla perlopiù, lo immaginerete, di donne, ma con uno strano e perverso romanticismo che mi convince. L’ambiente armonico in cui si svolge il tutto è il vero punto di forza del gruppo, che crea un movimento di paesaggi che scorrono senza pausa sotto le canzoni. Il quartetto cerca sempre nuove ricercate soluzioni ad ogni passaggio, mentre tutto è impreziosito da una buona ricercatezza negli effetti, si direbbe di riconoscerne la provenienza geografica, quando scappa fuori persino un mandolino sintetico.
Il secondo brano, omonimo, lascia più spazio alla sperimentazione di cui parlavo sopra: straniante l’effetto sulla voce, notevole la profondità del suono raggiunta con gli eco in odore di Radiohead. “Drumming” è un pezzo schizzato, quello in cui i ragazzi osano di più, ritmicamente e con la voce che si inerpica liquida su per strade di falsetti lastricate di follia, quella di Sabatino, in particolare, che insieme a Giulio si occupa delle parti cantate. Il primo, anche se forse meno preciso, mi sembra dotato di un timbro più particolare, che quantomeno non scompare sotto la luce dei più efficaci riff di chitarra. Riff che come sul quarto brano, “Echoneuro”, rimangono davvero in testa; qui troviamo una lunga intro strumentale, poche parole soppesate e infine un solo di chitarra bellobello tutto attorcigliato su se stesso. “A una ragione” è più misurata, quasi pop, con la quale i Nostri si congedano scivolando su pavementi di chitarra e melodie appena più rilassate e semplici.
In conclusione, questo demo presenta un discreto senso del song-writing, tanto che basterà qualche assestamento nei cantati e poi i 3X0 saranno pronti per affrontare anche le ‘divisioni’. Cinque tracce che mi andrà di riascoltare spesso.
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La recensione demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-06-04 00:00:00
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