Nico Royale Illegale 2014 - Reggae, Hip-Hop

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Un'evoluzione musicale poliedrica che spalanca le porte a nuove e importanti trasformazioni

"Illegale" è un disco pubblicato ormai quasi un anno fa, e a distanza di più di quattro anni dal primo lavoro ufficiale di Nico Royale. Probabile, quindi, che nel momento in cui saranno online queste righe, Royale abbia ulteriormente evoluto il suo approccio alla sua musica e alla sua scrittura.

Ascoltando "Illegale" e avendo ascoltato anche il precedente lavoro "Singa", è possibile sintetizzare la produzione dell'autore emiliano tenendo conto di due aspetti principali che accomunano entrambi i progetti: quello legato all'intrattenimento, più ludico e spensierato, e quello più riflessivo, vicino a tematiche sociali di estrema attualità su cui Nico Royale sviluppa i suoi pensieri.
Partendo da questa premessa la differenza tra una prova e l'altra è tutta riconducibile al cambio di attitudine nella stesura dei testi e al confronto con musicalità diverse rispetto al precedente lavoro.
"Illegale" è un album più cattivo, più agguerrito sotto il profilo della scrittura, un disco che mette in luce un Nico più consapevole della propria realtà quotidiana, a cui non vuole arrendersi, e alla quale cerca di rispondere facendo della sua musica un tramite per trasmettere spunti e riflessioni su ciò che riguarda l'intera collettività. Gli esempi meglio riusciti di quanto appena affermato sono brani come la title track e "Attento" (a mio avviso il brano meglio costruito dell'intero album) dove Royale riesce ad esprimere il proprio punto di vista su temi delicati senza cadere nel banale di conversazioni stereotipate e già morte sul nascere. Tutto questo, ovviamente, senza tralasciare la passione per la sua musica (ascoltare il manifesto "Wooohh!" per una conferma) e la voglia di far divertire i suoi ascoltatori.
Sul lato musicale Nico Royale è passato da un album più vicino al reggae, dalle atmosfere rilassate e distensive, a un lavoro decisamente più cupo, più teso, dove oltre a misurarsi con sonorità prevalentemente dancehall, si è messo alla prova con strumentali più vicine al rap e al r'n'b ("Cinema" su tutte per quanto riguarda il primo caso, "Su Di Qua" per il secondo), forse complice anche la vicinanza con la Rap Pirata di Inoki.

Nico Royale non compie una vera e propria evoluzione musicale piuttosto mostra un altro lato della sua personalità artistica, più vicina alla condizione storico-economica che il nostro paese sta passando e che avendo un minimo di onestà intellettuale dovrebbe portare qualsiasi artista (come in questo caso) ad avere un approccio diverso quando si parla di alcuni temi. In conclusione un buon disco, che non cambierà la storia del genere in Italia ma che senza dubbio pone le basi per qualcosa di più importante e incisivo.

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La recensione Illegale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-23 00:00:00

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