Ritornare agli anni '90, tra grunge e skate punk, fa sempre piacere. Ma non sarà forse il caso di iniziare a guardare avanti?
Volete tornare per un quarto d'ora gli adolescenti ribelli che eravate nel bel mezzo degli anni '90? Eccovi serviti: un potente intro alla "American Jesus" dei Bad Religion apre "Il Valzer delle Ossa", prima traccia di questo EP, tra una batteria che martella incessante e chitarre che si scatenano in un hardcore melodico di stampo americano, quello di Lagwagon, Pennywise, No Use For A Name; il tutto però cantato in un italiano che non sempre riesce ad impressionare. Soprattutto sembra poco convinto quando è ora di gridare, quando è ora di incazzarsi.
"Esperia", la seconda traccia, rallenta decisamente il ritmo e la voce di Matteo Zibordi inizia a ricordare un po' quella che tante volte abbiamo sentito in "Requiem" dei Verdena; solo che, anche qui molto, molto meno decisa e convinta. Si passa poi per uno stretto corridoio grunge con la successiva "Nikolay", con i Soundgarden da una parte e gli Alice In Chains dall'altra; a chiudere il disco l'ossessiva "Fatima", un ripetitivo crescendo che mette in mostra una certa voglia di stupire e farsi notare.
Tanta energia, tanta furia, tanta voglia di spaccare il mondo; per ora però, ancora poca sostanza. Troppo ancorati ai loro idoli e (per adesso) privi di una loro dimensione ben definita. Poco male, i quattro mantovani sono ancora giovanissimi e di tempo per crescere e migliorarsi ne hanno davanti tantissimo: sarei curioso di risentirli tra qualche anno, più maturi e con una qualità di registrazione che renda giustizia alla loro passione.
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La recensione La Fame (EP) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-11-07 00:00:00
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