Ascoltando il disco degli Ome Brothers la prima cosa che mi viene in mente è quella di ringraziare il Dio della Musica per regalare all'Italia esordi come questo.
E non perché sia particolarmente bello (è registrato malissimo, è impreciso, sporchissimo, in due parole: teneramente amatoriale) ma perché è quello che ci si dovrebbe aspettare da due fratelli adolescenti di 12 e 14 anni che si mettono a suonare rock 'n roll. Entusiasmo, melodie orecchiabili, e un'idea vaga ma assolutamente giusta di cosa vuol dire prendere una chitarra in braccio nel 2014.
Se volete dei riferimenti, quelli più immediati sono da ricercare in area Beat Happening, ma per ora lascerei da parte accostamenti azzardati e mi metterei comoda ad aspettare: da quella cameretta, tra un paio d'anni, potrebbero uscire cose molto interessanti.
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