Il problema dov’è? Nei chitarroni.
Disco di rock strumentale che ispira nelle intenzioni un viaggio interstellare: brani molto lunghi, variazioni repentine, accorgimenti elettronici. Il problema dov’è? Nei chitarroni, inevitabili, onnipresenti, anche quando il pezzo parte benissimo e ti sta prendendo col suo fare intimista, arriva il prog metal ad appiattire e invecchiare la sostanza. Ogni traccia porta con sé un ingombrante carico di soluzioni ricercate ma non vincenti, nulla di emozionale, fresco, intrigante, e una sorta di riproposizione di cose già sentite anni luce fa (per rimanere in tema spaziale).
Non riesco a trovare niente di originale in “Reversion”, né un appiglio memorabile, ma soltanto minuti su minuti di virtuosismi affatto eclettici, cavalcate rombanti adatte agli appassionati del genere, e una costante sperimentazione dal gusto anacronistico.
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La recensione Reversion di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-10-30 00:00:00
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