Antennah Love has many faces 2003 - Rock, Indie, Alternativo

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Esordivano nel 1997 i sardi Antennah con “Il nostro labile equilibrio”, e da allora solo un lungo silenzio legato alle ben note vicende del Consorzio Produttori Indipendenti di cui facevano parte.

A sei anni di distanza ritornano sulle scene con una nuova etichetta (la cagliaritana Desvelos), una defezione nella line up ed il passaggio alla lingua inglese per il cantato. Il cambiamento più marcato però riguarda lo ‘stile’: quello che ci viene presentato infatti è un disco delicato, quasi intimo, dove una batteria ridotta all’essenziale lascia la scena alla voce di Tullio Cipriano che, come nell’esordio, si rivela sempre all’altezza della situazione dettando i tempi dell’incedere delle canzoni, accompagnando l’ascoltatore tra le atmosfere sognanti delle chitarre ‘viaggianti’ di Marco Mancini ed il cuore pulsante e rassicurante del suono del basso.

Un disco completo sotto tutti i punti di vista, arrichito dalla partecipazione di Cia Soro, altrove voce dei Whale, che in alcune tracce fa da contraltare alla voce degli Antennah dando respiro ai pezzi ed inserendosi alla perfezione nell’armomia sussurrata di questo lavoro.

“Piccoli amici immaginari (part 1)”, traccia che segna l’inizio del disco, diventa quasi un manifesto programmatico per quello che sarà un autentico viaggio nell’anima e che prosegue con le parole quasi sussurrate di “Kites”: “The universe, all the love of the universe…”. Il percorso del disco, a questo punto, si apre ad una serie di ballate di intenso indie-pop (come l’ottima “Granny”), intervallate con alcuni momenti più intimisti ma pur sempre efficaci (come “A shot in my brain” e “Me, you and Tina Modotti”. Citazione a parte merita la bella e ‘graffiante’ “Broken nails” già eseguita in italiano nei concerti di presentazione del disco d’esordio, unica traccia che, nel presente disco, ci rimanda alla vecchia versione sonica del gruppo.

Peccato veramente che quest’album sia rimasto opera incompiuta per tutti questi anni, tanto che ci auguriamo non rimanga episodio isolato nella vita del gruppo. Di più, l’auspico è che presto si possa esprimere nel live l’intensità di queste tracce. Perché se l’amore ha molte facce, quella che ci presentano gli Antennah è senza dubbio fra le più piacevoli.

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La recensione Love has many faces di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-06-10 00:00:00

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