Non inventano nulla ma suonano bene. Per gli amanti del rock italiano che sa di stoner.
Quintetto vicentino che gioca a carte scoperte: voce di quelle pastose, importanti, di matrice grunge americana degli anni 90, di uno che ha ascoltato tanto i Soundgarden. Chitarre distorte polverose vicine allo stoner, cambi di tempo e di atmosfera. Sono tutti ingredienti che possono piacere ad un pubblico di genere, che però dovrà digerire il cantato in italiano. Alcuni riff davvero scontati (tipo su "Tre"), passaggi di prog rock sulla opener "Il tempo della memoria" e rimandi ai primi Litfiba sulla title track "L'appuntamento", che poi si dipana su uno svolgimento molto simile alle rock opera in stile "The Wall" dei Pink Floyd.
Una miscela che a tratti funziona, anche se datata e sicuramente non molto originale. Eviterei di scrivere sul comunicato stampa "I Virgo progrediscono e definiscono qualitativamente la loro ricerca e sperimentazione musicale" perchè da una parte sa un po' di supercazzola e dall'altra, di sperimentazione, in questo album non ce n'è. C'è il rock italiano sporcato di America, ci sono testi non esattamente convincenti, c'è qualche pezzo gradevole. Last but not least: se decidi di cantare in italiano, non mettere un pezzo in inglese, confondi le idee e basta. Ma questi sono consigli spassionati. La band è solida, tecnicamente suona bene e questo disco può farsi apprezzare.
---
La recensione L'appuntamento di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-01 00:00:00
COMMENTI (1)
E cosa più importante, hanno richiesto un'altra recensione dopo averla già avuta. I misteri delle band...