Matt Biondi
A better life 2014 - Rock'n'roll, Rock, Blues

A better life

Avrebbe potuto essere un piacevole disco di blues classico, ma la voce non riesce a tenere il passo della band

Ottimi musicisti, pezzi musicalmente non male, per questo che sarebbe un piacevole disco di blues classico (con qualche leggera sfumatura country e una puntatina in zona reggae come "Breakin' down").

Sì, esatto, "sarebbe", perché la voce del leader Michele "Matt" Biondi (che pure sarebbe un valido chitarrista) non sembra riuscire a tenere il passo della sua avviata formazione. Questione principalmente di timbro, troppo chiaro e definito, poco adatto a generi afroamericani in cui la voce sia centrale, ma anche di interpretazione, quasi sempre "piana" e poco credibile e coinvolgente. Aggiungendoci una pronuncia (e una scrittura testuale) inglese non esattamente scintillante e un paio di brani evitabili come "Uncle", il quadro non appare dei migliori.

Ed è un peccato, perché ascoltando l'interplay dei solisti (ad esempio in "Theft", per dirne una) e l'affiatamento dell'asse ritmico la sensazione che Matt e i suoi siano assolutamente in grado di suonare del buon blues. E appunto, lo farebbero già se avessero un cantante più tagliato (attenzione: non per forza più tecnico) per il genere.

Si sa quanto è dura dire al leader di una band di fare un passo indietro, ma in questo caso potrebbe davvero essere per il bene del progetto. Tutto dipenderà dall'umiltà e dalla voglia di mettersi in gioco di Matt Biondi, che come detto rimane un bravo chitarrista e un compositore con diverse intuizioni. Time will tell.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.