Dagomago EVVIVA LA DERIVA 2014 - Pop, Indie

EVVIVA LA DERIVA precedente precedente

Brani scanzonati ma lucidi, abbastanza inquadrati per risultare credibili e molto convincenti. È la strada giusta.

"Evviva la deriva" è l'album d'esordio dei Dagomago, band dal nome bizzarro che ricorda una filastrocca per bambini e, lasciatemelo dire, non invita propriamente all'ascolto. Ma tranne la scelta poco azzeccata del nome, per il resto questo disco entra di diritto fra le belle scoperte, un lavoro difficile da etichettare in una categoria precisa e forse, anche per questo motivo, ancora più interessante.

“Male” ci depista subito da quelli che saranno i brani successivi, una breve intro dall’incedere rallentato e cupo che, dopo appena un minuto, si trasforma nel pop sbrigliato di “Le cabine del telefono”, dove i freschi accenni di elettronica rendono il tutto più sgargiante, entrandoti in testa senza lasciarti più. Non so quanto la band sia effettivamente giovane, ma questo lavoro è proprio così che suona, basti ascoltare “Cucinami se vuoi”, synth pop dalle tastiere sfrontate e il sound trivellante, o “La fuga del cervello”, suoni affilati e martellanti che si stendono su un’ironia innocua ma pungente. Con “La vita acida” ci si sposta più su chitarre dreamy, senza abbandonare i tappeti sonori electro pop decisi e tanto cari alla band, e quando pensi che i brani stiano diventando ripetitivi, ecco che si aprono in ritornelli ariosi e ampi, come in “Maninalto” o “IOCNR”. Altro pezzo che merita una menzione speciale e che non ti aspetteresti fra gli altri è l’evanescente “Tenera è la notte”, più freddo, distante e fatto di echi malinconici che si insinuano nelle pieghe dei pensieri.

La band ha dalla sua una certa sostanza nei testi, mai troppo impegnati o comunque resi più accessibili e leggeri grazie all’ironia ben pesata, senza esagerare, e in un attimo ci ritroviamo alla fine del disco senza sentirci stanchi, annoiati, affaticati. I Dagomago sono scanzonati ma lucidi, abbastanza inquadrati per risultare credibili, come se riuscissero a convincerci di sapere cosa stanno facendo e io voglio dargli fiducia, adesso che ho ascoltato questo disco, piacevole , interessante e molto personale. Bene così, è la strada giusta.

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La recensione EVVIVA LA DERIVA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-30 00:00:00

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