In sottofondo ogni tanto si sente qualche sfumatura pseudo-brostep ormai un po’ invecchiata. Ma Il Leprotto è agile e svelto - potrebbe essere altrimenti? - e il contesto tech-house si rivela comunque solido e ben realizzato. “Piece Of Kiss” è un ep di tre brani con collaborazioni importanti e una botta dance acida come un rave degli anni Novanta. “Boom Girl”, con la voce riempipista di Elisabetta dei Sick Tamburo, è un bel singolo, perfetto per chi il venerdì notte ragiona ben oltre i cento decibel: tastiere stroboscopiche, cassa in quattro piazzata in primo piano, poche parole scandite con forza al microfono - messe lì più per la musicalità che per il significato. L’originalità magari latita, ma la potenza domina. “Run Or Die” insiste sulla formula di una house ultrarumorosa, stavolta con la partecipazione dei Don Turbolento, mentre la conclusiva “I Wanna Be The Best” vede i Pink Holy Days coprotagonisti di un episodio teso e ossessivo, tipo dei Chemical Brothers con più bassi ignoranti e suoni ancora più aggressivi. Il Leprotto gioca insomma la sua partita su dinamiche ben note ma con classe e competenza. Pollice su.
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