Cosa avreste mai voluto aspettarvi da un progetto chiamato Retrotapes se non un bel salto musicale all’indietro? Padre padrone di questa nostalgica full-immersion dentro un’elettronica analogica che fu è il producer romano Mark Carello che – coadiuvato da Valerio Matteu alla voce – ci rinfresca la memoria col suo (retro)futurismo foraggiato a italo-disco, synth-pop e chillwave.
Riconoscibile fin dai primi impulsi della traccia d’apertura, l’indole rivisitativa di “Future” si rafforza brano dopo brano, in una pedissequa riproposizione di quei suoni e di quelle atmosfere che hanno modernizzato i palinsesti radiofonici (e televisivi) dei primissimi ’80: a salvare il lavoro dall’oblio la sapiente alternanza di ruffianerie da media hit-parade – “5th dimension love” sembra omaggiare tutto il roster che ha reso miliardario Claudio Cecchetto – cupe introspezioni – “Strong” fa incetta di notturna synth-wave depechemodiana – e momenti decisamente più azzardati, come l’invadente space-tamarritudine di “Celestia”, l’esotismo cosmico di “Far away oceans” e la chillwave a grana grossa della conclusiva “Veils”.
L’ennesimo (gradevole) lavoro che ci ricorda quanto sia grottescamente affascinante il “defunto” futuro quando riascoltato (e risuonato) con contemporanea sensibilità.
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