Mangarama Alieno 2014 - Elettronica, Alternativo, Pop rock

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Band con 13 anni di esperienza ma che suona ancora ancora amatoriale

Non vorrei farmi ingannare dall'aspetto territoriale (il mio, che poi è lo stesso loro) ma mi ricordano i Mambassa. Le differenze tra il gruppo di Bra (provincia di Cuneo) e questo (da Montaldo Scarampi, ottocento anime, provincia di Asti) ci sono: i primi hanno comunque strutturato melodie che si articolavano, si mettevano in gioco, cercavano di rimanere impresse, i Mangarama invece giocano su lunghe melodie alla Radiohead/Sigur Ros e inseriscono qualcosina dei Verdena ("Nato sotto una campana di vetro"). E non voglio essere maligno ma spesso se si prende quella strada è perché, "apparentemente", è più facile scegliere l'onirico e stare sempre sulle stesse corde vocali. E dico "apparentemente" perché se poi non hai davvero una voce super particolare non ne esci, fai diventare tutti i pezzi uguali tra di loro e, in sostanza, li ammazzi.

L'affinità con i Mambassa invece è riscontrabile nella compattezza della band, tanto di cappello. Si sente l'esperienza pluridecennale: non è solo la capacità di inserire elementi elettronici, spaziare tra psichedelia e post rock e lievi echi di Riccardo Sinigallia ("L'entropia del pesce rosso"), ovviamente inseriti in una chiave pop-rock. C'è davvero un suono coeso e ben amalgamato, poco importa se non è così originale.

Nessun dei brani spicca, ed è un peccato. Il grosso difetto di questo disco è di rimanere ostinatamente nascosto, sempre convinto che ribattere lo stesso suono sia l'unica possibile, non prova mai il tiro ad effetto, non vuole stupire. Ci sono delle canzoni che potenzialmente potrebbero funzionare meglio di così, ad esempio: "Demoni", prodotta diversamente potrebbe diventare una hit alla 90 day men, ottima per i nostalgici dell'indie dei tempi che furono; "Colpevole" potrebbe avere la stoffa di quei brani strappamutande degli Afterhours; in "Il piacere del caos" potrebbe davvero abbracciare il lato oscuro e affondare nella psichedelia, ma acida sul serio.

Sinceremente non saprei che consigliare a questa band astigiana. Non c'è bisogno di un cambiamento radicale ma di un sano colpo di testa, quello sì. Vedremo.

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La recensione Alieno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-06-26 00:00:00

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